L’idea
di eccitare un uomo mi ha sempre eccitata. Provocare mi piace. Mi piace
scatenare reazioni nelle persona, specie di natura fisica. Non c’è niente di
più divertente che stare a letto con una persona per cui provi una certa dose
di attrazione sessuale e farle crescere desiderio e voglia.
La
provocazione da sola, però, non è sufficiente: occorre che sia coadiuvata da un
po’ di stuzzicamento. Penserete che sia la stessa cosa provocare e stuzzicare,
ed invece no!
Mentre
il primo verbo indica “l’essere causa di qualcosa; eccitare interesse e
desiderio erotico” il secondo, invece, ha significato di “toccare, frugare qua
e là; eccitare, stimolare”.
All’apparenza
la differenza non si coglie, essa è veramente minima ma fondamentale.
Provocare
una persona significa, soprattutto, lavorare per colpire e stimolare la sua parte
mentale. La provocazione è velata, sottile, sensuale. Dato che è la fantasia
che devi risvegliare, il modo migliore per provocare una persona è l’allusione,
ovviamente, sessuale. Ecco, anche lì, però, occorre essere maliziosi al punto
giusto, usare il vocabolo più corretto, alludere a questa o quella pratica
erotica, meglio ancora se è una di quelle che il vostro provocato ama, ma farlo
sempre con garbo e mai in maniera sfrontata.
La
provocazione può essere approntata in due modi diversi: avendo l’oggetto della
tua provocazione davanti a te, oppure no. Nel primo caso alla verbalità si
possono tranquillamente associare dei gesti ed una mimica ammiccante… non so,
dal classico ditino sulle labbra che fa tanto collegiale ingenua, alla
collanina con il pendente che si va ad incastrare giusto li dove un’adeguata
scollatura mette in mostra l’incontro di due seni che per quanto possano essere
più o meno generosi, sicuramente non passeranno inosservati. Se la provocazione avviene a distanza sono
sicuramente le parole la cosa cui prestare attenzione: usare termini facilmente
equivocabili, sottolineando come sia la sfera sessuale quella cui stiamo
alludendo; e se siete in particolare sintonia ed intimità col provocato, si può
azzardare addirittura la possibilità di avviare una conversazione, meglio se
scritta, nella quale passare dall’allusione all’esplicazione diretta di voglie,
desideri, fantasie.
A
questo punto la vostra provocazione ha portato il soggetto ad essere in uno
stato di eccitazione, più o meno evidente. Diciamo che avete preparato il campo
per dare il via allo stuzzichio. E questa è, senza dubbio, la parte più
divertente. Lo stuzzicare non può avere, però, una forma stabilita a monte, ma
deve adattarsi alla persona che si ha di fronte. La stimolazione è molto
soggettiva: c’è, ad esempio, l’uomo che ama i massaggi e in questo caso non c’è
niente di meglio che farlo sdraiare, montare sopra ed iniziare un bel massaggio
sulla schiena, magari accompagnato da qualche bacio qua e là. Magari il vostro
uomo preferisce qualcosa di un po’ meno velato, ed in questo caso al massaggio
si può sostituire un po’ di solletichio… a me
piace stuzzicare il basso ventre, sfiorarlo con i polpastrelli e con le unghiette, ed iniziare a giocare ed esplorare
sempre più parti del corpo nascoste.
I
risultati dello stuzzichio risulteranno immediatamente evidenti e da li in poi
mani, lingua e bocca completeranno il lavoro!