mercoledì 28 marzo 2012

Provocare o stuzzicare?


L’idea di eccitare un uomo mi ha sempre eccitata. Provocare mi piace. Mi piace scatenare reazioni nelle persona, specie di natura fisica. Non c’è niente di più divertente che stare a letto con una persona per cui provi una certa dose di attrazione sessuale e farle crescere desiderio e voglia.

La provocazione da sola, però, non è sufficiente: occorre che sia coadiuvata da un po’ di stuzzicamento. Penserete che sia la stessa cosa provocare e stuzzicare, ed invece no!

Mentre il primo verbo indica “l’essere causa di qualcosa; eccitare interesse e desiderio erotico” il secondo, invece, ha significato di “toccare, frugare qua e là; eccitare, stimolare”.

All’apparenza la differenza non si coglie, essa è veramente minima ma fondamentale.

Provocare una persona significa, soprattutto, lavorare per colpire e stimolare la sua parte mentale. La provocazione è velata, sottile, sensuale. Dato che è la fantasia che devi risvegliare, il modo migliore per provocare una persona è l’allusione, ovviamente, sessuale. Ecco, anche lì, però, occorre essere maliziosi al punto giusto, usare il vocabolo più corretto, alludere a questa o quella pratica erotica, meglio ancora se è una di quelle che il vostro provocato ama, ma farlo sempre con garbo e mai in maniera sfrontata.

La provocazione può essere approntata in due modi diversi: avendo l’oggetto della tua provocazione davanti a te, oppure no. Nel primo caso alla verbalità si possono tranquillamente associare dei gesti ed una mimica ammiccante… non so, dal classico ditino sulle labbra che fa tanto collegiale ingenua, alla collanina con il pendente che si va ad incastrare giusto li dove un’adeguata scollatura mette in mostra l’incontro di due seni che per quanto possano essere più o meno generosi, sicuramente non passeranno inosservati.  Se la provocazione avviene a distanza sono sicuramente le parole la cosa cui prestare attenzione: usare termini facilmente equivocabili, sottolineando come sia la sfera sessuale quella cui stiamo alludendo; e se siete in particolare sintonia ed intimità col provocato, si può azzardare addirittura la possibilità di avviare una conversazione, meglio se scritta, nella quale passare dall’allusione all’esplicazione diretta di voglie, desideri, fantasie.

A questo punto la vostra provocazione ha portato il soggetto ad essere in uno stato di eccitazione, più o meno evidente. Diciamo che avete preparato il campo per dare il via allo stuzzichio. E questa è, senza dubbio, la parte più divertente. Lo stuzzicare non può avere, però, una forma stabilita a monte, ma deve adattarsi alla persona che si ha di fronte. La stimolazione è molto soggettiva: c’è, ad esempio, l’uomo che ama i massaggi e in questo caso non c’è niente di meglio che farlo sdraiare, montare sopra ed iniziare un bel massaggio sulla schiena, magari accompagnato da qualche bacio qua e là. Magari il vostro uomo preferisce qualcosa di un po’ meno velato, ed in questo caso al massaggio si può sostituire un po’ di solletichio… a me  piace stuzzicare il basso ventre, sfiorarlo con i polpastrelli e con le  unghiette, ed iniziare a giocare ed esplorare sempre più parti del corpo nascoste.

I risultati dello stuzzichio risulteranno immediatamente evidenti e da li in poi mani, lingua e bocca completeranno il lavoro!

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