lunedì 18 giugno 2012

Ricicl-azione


Ricordo quando ero una giovane rivoluzionaria. Quella fase della vita in cui indossi i panni di moderno Robin Hood e pretendi di risolvere i mali della terra. Ricordo quando iniziò la fase salviamoilmondo. Il quel periodo lo scandalo della monnezza a Napoli era bello che scoppiato. Silvio insieme a Guido tentavano di trovare la soluzione migliore, che puntualmente doveva essere cambiata nei 6 mesi successivi. Era il periodo in cui ci bombardavano di pubblicità progresso su quanto fosse importante la raccolta differenziata. E fu in quel momento che palesai che l’amministrazione comunale della mia città non aveva la benché minima idea di cosa significasse riciclare. La verve giovanile, si sa, ti porta ad agire d’impulso. Così scrissi un’accorata lettere agli amministratori per ottenere i famosi cassonetti. La mia richiesta fu esaudita: 4anni dopo!! Meglio tardi che mai! Ma tant’è potevo dare, finalmente, il mio contributo alla salvezza.

Peccato che, il mondo continuiamo a non salvarlo, ma lo affossiamo di più. E si, perché per quanto tu posso applicarti nel mettere il rifiuto giusto al  posto giusto, con una meticolosità maniacale da far invidia ad un monaco certosino, tutto quello che tu separi viene rimesso insieme. E già. Perché quelli che dovrebbero operare ecologicamente fanno un gran bel minestrone di carta, vetro, plastica ed umido! E se capita che della carta cada durante il travaso nessun problema: c’è il cassonetto dell’umido appena svuotato pronto ad accoglierla al suo interno! Infondo finirebbero insieme lo stesso, prima o poi. Meglio facciamo amicizia da subito.

E così ti ribolle il sangue, perché capisci che le cose non cambieranno mai. Che se non si è capaci di far funzionare una vite come potrà mai funzionare l’intero ingranaggio?!

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