Ricordo quando ero una giovane rivoluzionaria. Quella fase
della vita in cui indossi i panni di moderno Robin Hood e pretendi di risolvere
i mali della terra. Ricordo quando iniziò la fase salviamoilmondo. Il quel periodo lo scandalo della monnezza a
Napoli era bello che scoppiato. Silvio insieme a Guido tentavano di trovare la
soluzione migliore, che puntualmente doveva essere cambiata nei 6 mesi
successivi. Era il periodo in cui ci bombardavano di pubblicità progresso su
quanto fosse importante la raccolta differenziata. E fu in quel momento che
palesai che l’amministrazione comunale della mia città non aveva la benché minima
idea di cosa significasse riciclare. La verve giovanile, si sa, ti porta ad
agire d’impulso. Così scrissi un’accorata lettere agli amministratori per
ottenere i famosi cassonetti. La mia richiesta fu esaudita: 4anni dopo!! Meglio
tardi che mai! Ma tant’è potevo dare, finalmente, il mio contributo alla
salvezza.
Peccato che, il mondo continuiamo a non salvarlo, ma lo
affossiamo di più. E si, perché per quanto tu posso applicarti nel mettere il
rifiuto giusto al posto giusto, con una
meticolosità maniacale da far invidia ad un monaco certosino, tutto quello che
tu separi viene rimesso insieme. E già. Perché quelli che dovrebbero operare
ecologicamente fanno un gran bel minestrone di carta, vetro, plastica ed umido!
E se capita che della carta cada durante il travaso nessun problema: c’è il
cassonetto dell’umido appena svuotato pronto ad accoglierla al suo interno! Infondo
finirebbero insieme lo stesso, prima o poi. Meglio facciamo amicizia da subito.
E così ti ribolle il sangue, perché capisci che le cose non
cambieranno mai. Che se non si è capaci di far funzionare una vite come potrà
mai funzionare l’intero ingranaggio?!
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